RUOLO DELLA TERZA VERTEBRA LOMBARE NELLA GENESI DELLE MALATTIE OSTEO-ARTICOLARI DI ORIGINE MECCANICA.
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Il Professore Delmas mise per primo in luce il valore funzionale di certe vertebre :

- il carattere cuneiforme di L5 atto a servire come punto di transizione tra un osso sacro più o meno orizzontale e un rachide verticale.

- il ruolo di patella di D12, vertebra cerniera sulla quale i muscoli della spina dorsale hanno poche inserzioni.

Ma, è soprattutto L3 che ,avendo un arco posteriore molto sviluppato, serve come punto d'appoggio al muscolo epi-spinoso nella sua azione di innalzamento del rachide una volta che L3 sia fissata al bacino per mezzo dei fasci iliaci del muscolo lungo dorsale /longissimus.

Situata al vertice della lordosi lombare con piastre parallele tra loro, L3 è la prima vertebra realmente mobile dello rachide lombare. L4 e L5 fortemente attraccate al bacino, realizzano più una transizione statica che dinamica.

E' l'uso dinamico di L4 e L5 che causerà lombaggini per via del vincolo sulle articolazioni posteriori, usura dei dischi o ernie discali.

Per capire meglio il funzionamento del sistema muscolare caratteristico dell'atteggiamento dinamico,descriveremo prima il sistema di elevazione del rachide a partire da L3, poi il sistema attracante del rachide sotto L3.

A) Sopra L3 :

  1. Epi-spinoso : muscolo che parte dallo spinoso di L3 per finire sullo spinoso di D2. Muscolo a piastre che si adattano su tutti gli spinosi con una prima forza particolare su D10, favorendo la prima elevazione del rachide.
  2. Lungo dorsale/longissimus : lunga massa fusiforme posizionata a parte del precedente muscolo, che si inserisce sui processi trasversali delle vertebre lombari e dorsali fino a D2 e anche sulle coste fino a C2. Questo muscolo presenta la particolarità di avere dei fasci superiori che terminano sul processo spinoso e il corpo di L3 e anche dei fasci iliaci e sacrali che si inseriscono sui processi trasversali di L3.
  3. Piccolo dentellato postero-inferiore che parte dei processi spinosi delle tre prime vertebre lombari e le due ultime dorsali per terminare sulle ultime tre o quattro coste.

B) Sotto L3 :

  1. Abbiamo già parlato dei fasci iliaci e sacrali dello lungo dorsale.
  2. I legamenti lombo-iliaci e sacrali che attraccano i processi trasversali di L4 e L5 a l'osso iliaco limitano soprattutto la flessione laterale.

Questi due elementi benché significativi non sono sufficienti per spiegare la cifosi lombare bassa necessaria alla dinamica del corpo umano.

Dovremo quindi integrare il concetto "retroversione del bacino".

LA RETROVERSIONE DEL BACINO : Ci sono due generi di retroversioni che pero' sono entrambi caratterizzati da una verticalizzazione dell'osso sacro. Mi piace la terminologia di certi allenatori sportivi o professori di danza i quali distinguano la" basculla" con le natiche molli e basse e la basculla con le natiche alte e dure.

  • La basculla con le natiche molli e basse :

E' caratterizzata da una rotazione assiale totale del bacino al livello dell'articolazione coxo femorale con abbassamento dell'osso sacro e di una cifosi lombare totale.Fa partecipare i muscoli ischio-femorali ( lungo capo del lungo bicipite, semi membranoso, semi tendineo) che tirano l'ischio in giù e sfortunatamente spesso i grandi dritti dell'addome che tirano il pube in su.In questo caso preciso, la distanza pube-sterno è diminuita comportando per corollario un bloccaggio diaframmatico e un disagio per l'elevazione del tronco. Questo sarà un fattore di pubalgie, contratture o stiramenti dei muscoli addominali o ischio-femorali.

Questa basculla adinamica per il corpo nella sua globalità resta sempre dinamica quando si usano soli i membri inferiori senza utilizzare i muscoli addominali (lo sciatore " facendo l'uovo" o il giardiniere lavorando con la spina dorsale arrotondata per esempio).

  • La basculla con le natiche dure e alte : e' essenziale per l'atteggiamento dinamico.
    I numerosi muscoli pelvi-trocanteriani utilizzati per la rotazione esterna, facilitano l'apertura delle ale iliaci e la verticalità dell'osso sacro le quali per via della messa in tensione dei legamenti sacrali e lombo-iliaci, tirano su l'osso sacro e tirano indietro L4 e L5.
    Cosi si realizza la cifosi lombare bassa necessaria all'elevazione del rachide a partire dallo processo spinoso di L3.

    Le due ultime vertebre lombari, causa di lombaggini o di ernie discali non si muoveranno più durante lo sforzo,tutto ciò' per il conforto della gente.
    Notate che, durante l'innalzamento del rachide, i muscoli addominali saranno messi in tensione passiva e che la respirazione resterà libera.
    Notate anche che l'alzarsi dell'osso sacro darà sollievo ai vincoli portati dal peso del corpo al livello dell'articolazione coxo femorale.

Notate anche che quando si sta impettiti, la cifosi lombare bassa sarà mantenuta dai muscoli del tronco senza che si renda necessaria la contrazione dei pelvitrocanteriani .

Lo spostamento del vostro corpo diventerà più facile.

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